La Mastopessi è l’intervento che serve a correggere la ptosi mammaria, cioè la caduta del seno dovuta a diversi fattori quali: eccessiva perdita di peso, gravidanze, ipertrofia mammaria (aumento di volume), invecchiamento. L’intervento consiste nel riposizionamento della ghiandola mammaria nella sua sede d’origine (regione pettorale), nel suo ancoraggio al muscolo pettorale per evitare una recidiva precoce e nell’asportazione della cute in eccesso (Lifting del seno). In presenza di un seno ptosico e svuotato si associa alla pessia (sollevamento) l’aumento di volume mammario con un impianto protesico realizzando la cosiddetta Mastopessi con protesi o Mastoprotesi (percentualmente superiore alla semplice mastopessi). In presenza di seni troppo voluminosi si procede alla loro riduzione (Mastoplastica Riduttiva) con l’asportazione del tessuto ghiandolare in eccesso e rimodellamento del cono mammario. È un intervento abbastanza complesso che necessita di buona esperienza da parte dell’operatore e, per la buona riuscita, dell’impiego di tecniche chirurgiche corrette che consentano la riduzione del seno ed il suo ancoraggio senza lasciare cicatrici troppo evidenti e deturpanti. L’intervento viene eseguito in clinica, in anestesia generale, dura circa 2-3 ore e necessita di un giorno di degenza. La rimozione dei punti avviene dopo 7-14 giorni. La convalescenza, come per mastoplastica additiva, è di pochi e la ripresa dell’attività lavorativa è chiaramente in funzione del lavoro svolto (da subito per attività intellettuali, fino a un mese per attività pesanti). In presenza di ptosi gravi e severe ipertrofie (gigantomastie) che determinano situazioni di vera patologia quali algie da sovraccarico meccanico a livello del rachide dorso-lombare, dermatiti croniche o recidivanti a carico del solco sottomammario, l’intervento correttivo può essere eseguito in regime di convenzione con il SSN.

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